L’impegno di Caritas durante l’epidemia: tra nuovi poveri e nuove modalità
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I centri d’ascolto hanno ripensato attività e collaborazioni per far fronte ai protocolli di sicurezza e all’insorgere di nuove necessità sul territorio
Si parla molto in questi mesi di distanziamento sociale… nei Centri d’ascolto Caritas invece il distanziamento è solo fisico, perché la vicinanza emotiva, concreta, solidale non è mai venuta meno.
In questo periodo di pandemia i progetti e le attività di Caritas e dei Centri d’ascolto delle foranie hanno subito grandi stravolgimenti, ma non si sono mai fermati e per certi versi si sono intensificati: per intercettare una nuova e crescente popolazione di persone in difficoltà a causa della crisi economica scatenta dal Covid19 e dal recente lockdown.
Per i Centri d’ascolto Caritas è stato un periodo che è servito per crescere anche dal punto di vista dell’azione sociale e civica: importantissime sono state le collaborazioni con i servizi sociali dei vari comuni per non disperdere preziose risorse ed effettuare sostegni mirati verso situazioni già presenti che si sono inasprite e nuove fatiche a seguito della perdita di lavoro, della cassa integrazione, dell’impossibilità trovare un impiego, ecc.
Questo ha portato anche ad una presenza più capillare all’interno delle comunità per cogliere le situazioni di povertà o di disagio: spesso infatti orgoglio e dignità portano le persone ad essere reticenti nel chiedere aiuto, anche quando ne hanno estremo bisogno.