VITTORIO VENETO - A scuola di cucina, a scuola di cultura. Al via una nuova iniziativa della Caritas della diocesi di Vittorio Veneto per gli stranieri richiedenti20160718 100330 resized protezione internazionale (comunemente ma impropriamente detti “profughi”): per camminare verso l'integrazione, per cominciare ad acquisire competenze ed esperienze in futuro spendibili nel mercato del lavoro, per conoscere la cultura del Paese che li ospita.

Dall’inizio di luglio, sono partite 6 edizioni parallele del “Corso di base di cucina”, con 5 incontri da 3 ore per ciascun corso, per un totale di circa 90 ore di insegnamento teorico e pratico, fino al test conclusivo sulle competenze acquisite. A tenere il corso è la cuoca Paola De Santis con l’assistenza di Gaetano Messina, entrambi siciliani trapiantati a Vittorio Veneto.

Gli alunni sono circa 30 persone richiedenti protezione internazionale che Caritas ospita in diverse strutture nel territorio della diocesi di Vittorio Veneto: uomini e donne provenienti da Pakistan, Nigeria, Sudan, Mali, Guinea Conakry ed altri ancora, che hanno accolto con entusiasmo la proposta formativa di Caritas.

“Il corso - racconta Paola De Santis - è anzitutto un incontro con la nostra cultura, una prima infarinatura sul tema della cucina e della sicurezza alimentare. Nelle prime lezioni abbiamo parlato delle norme igieniche e spiegato come mantenere la qualità del cibo nella preparazione e nella conservazione. Poi abbiamo iniziato a preparare assieme il pane”.

Da lì si continuerà il percorso didattico fino a perfezionarsi nella pasta, pilastro della cucina italiana, nel riso, nei sughi e in qualche piatto di carne.

Ad ospitare il corso e la cucina professionale e laboratorio didattico interno a Casa Don Vittorino Favero, la struttura di accoglienza per persone in difficoltà, a fianco del Seminario a Vittorio Veneto, realizzata grazie ai fondi dell'otto per mille destinati alla Chiesa cattolica.

“Abbiamo trovato – prosegue De Santis- interesse e predisposizione negli alunni ben al di sopra delle nostre aspettative. Tanto che c'è stato un fuori programma imprevisto, in cui abbiamo cominciato un confronto tra la nostra cultura culinaria e quella dei paesi di origine di alcuni allievi”.

I corsi di cucina&cultura proseguiranno per tutta l'estate, con una sola breve interruzione a fine agosto.

caritas cucina 1

“Al termine di questo primo percorso, gli alunni più bravi o i più motivati potranno continuare con ulteriori lezioni”, spiega il direttore di Caritas diocesana don Roberto Camilotti, ideatore di questo progetto cucina&cultura.

“Questo corso vorrebbe essere un primo step in vista di altri percorsi di formazione più approfondita, che possano dare a questi uomini e donne le competenze per essere assunti in futuro in ristoranti o alberghi”, spiega Monica Zaghet, coordinatrice dell'area Accoglienza richiedenti protezione internazionale per Caritas Vittorio Veneto.

Parte del materiale didattico per i corsi – cioè il cibo che uomini e donne straniere imparano a trattare e preparare “all'italiana” è frutto delle donazioni di frutta e verdura che Caritas riceve ogni settimana, in particolare dal supermercato Coop&Coop di Vittorio Veneto e dalla azienda Ecor di San Vendemiano, e che diventano ogni giorno, tramite Caritas, pasti sulla tavola di persone in difficoltà.
Ad Ecor e Coop Caritas ci tiene a ribadire il suo grazie.

Paola De Santis e Gaetano Messina, inoltre, progettano di realizzare nella cucina Caritas corsi di cucina - sulla scia di quelli realizzati nella parrocchia della Madonna delle Grazie di Conegliano- aperti a tutti, ed incentrati sul recupero e riutilizzo degli alimenti, per appassionati del buon mangiare che vogliono essere anche consumatori consapevoli.

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