Campo di Subotica confine con lUngheria 1

Migranti in aumento, che entrano illegalmente nel Paese e non hanno possibilità di uscire. Ospitati in campi in condizioni che violano i diritti umani. Con il fondato sospetto che questa sia una precisa scelta del governo.

Questa la situazione dei migranti in Serbia come la racconta Daniele Bombardi, di Ceggia e quindi della nostra diocesi, responsabile di Caritas Italiana in Serbia e Bosnia Erzegovina. Ecco alcuni estratti dalla sua intervista alla Caritas di Treviso, ed alcune sue foto.

"La situazione in Serbia sul fronte migratorio si sta giorno dopo giorno nuovamente aggravando. Al momento ci sono almeno 5.000 persone bloccate in Serbia nei campi profughi. Più o meno un terzo/un quarto delle persone presenti nei campi sono bambini sotto i 7 anni. La stragrande maggioranza dei migranti in questo periodo sono afghani, ma non mancano neppure pakistani, siriani, marocchini. Questo aumento di presenze è avvenuto perché da sud, con il supporto dei trafficanti, sono aperte alcune vie di transito illegali tramite la Macedonia e la Bulgaria, dunque il flusso è continuo ed è in lenta ma inesorabile crescita

Questo improvviso innalzamento del numero dei migranti presenti nel territorio serbo sembra avere colto di sorpresa la Serbia. Nessuno si aspettava questo aumento e nessuno si è preparato per questo: le condizioni dei campi di accoglienza sono davvero pessime" 

sid"Le situazioni più orribili sono al nord, al confine con l’Ungheria: il campo ufficiale di Subotica ha oltre 400 persone ma la sua capacità massima sarebbe di 150, dunque la gente è ammassata  in ogni angolo possibile… E soprattutto è gravissima la situazione a Horgos, dove almeno 500 persone aspettano il loro turno per entrare in Ungheria (ma ne passano 15 al giorno, dunque alcuni sono in coda da un mese) in un campo nel mezzo del nulla, senza nemmeno acqua potabile, senza toilette, senza elettricità, senza neppure ombra perchè non ci sono alberi. Horgos è in questo momento anche peggio di Idomeni: non per i numeri, che sono molto inferiori, ma per le condizioni disumane, che violano letteralmente i diritti umani e mettono davvero a rischio la vita delle persone.

Quello che mi ha colpito maggiormente nei giorni scorsi, e che mi preoccupa più di ogni altra cosa, è la netta impressione che questo stato degradato dei campi di accoglienza sia una scelta voluta da parte delle istituzioni serbe. Del tipo: “rendiamo i campi di accoglienza sempre meno adatti, riduciamo i servizi e diminuiamo la qualità delle cose, così che i migranti non sono attratti dall’arrivare in Serbia e non si fermano per lungo tempo nel territorio serbo”.

Belgrado Parco cittadino 1Gli esempi sono tanti e alcuni ci riguardano direttamente: nel campo di Sid, ad esempio, Caritas non riesce a installare da nessuna parte le 2 lavatrici che servirebbero per lavare i vestiti dei migranti e i panni del campo, perché il Commissariato fa melina e non dà il permesso; nei campi al nord molte Ong tra cui Caritas non sono ammesse oppure devono farsi dei permessi ogni giorno per poter entrare e aiutare.

C’è secondo me il serio rischio che succedano prossimamente episodi gravi: qualche migrante, magari tra i più deboli come i bambini, che muorein qualche campo per l’assenza di condizioni, oppure episodi di nervosismo e violenza dei migranti trattati come bestie. Già qualche giorno fa a Horgos un bambino è annegato in un laghetto della zona perchè si era andato a fare un tuffo per rinfrescarsi dal momento che non ci sono nemmeno lavandini e docce al campo.

C’è un grosso punto di domanda su come verrà gestita l’intera questione nei prossimi mesi".

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