meme caritas“Partire, fidarsi e affidarsi, carità, accoglienza, giustizia, responsabilità, relazioni… sono poche ma significative parole che abbiamo incontrato e affrontato da quando abbiamo detto il nostro sì al progetto dell'Anno di Volontariato Sociale promosso dalle Caritas di Vittorio Veneto e Pordenone”.
Così raccontano Eleonora Segat, di Colle Umberto, e Sara Giacomin Chavarro, di Pieve di Soligo, due giovani che hanno scelto l'Anno di Volontariato Sociale con la nostra Caritas.

I volti del bisogno
Molte ed eterogenee le forme di servizio che hanno vissuto.
Ad esempio, ricordano Sara ed Eleonora: “sistemazione degli indumenti donati, ritiro dell’invenduto da un supermercato, consegna viveri e accompagnamento linguistico ai richiedenti asilo, servizio presso il Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto e al Centro d’Ascolto, e oltre 200 edizioni dei laboratori Caritas nelle scuole, incentrati su amicizia, condivisione, spreco alimentare, rispetto, ingiustizia/disuguaglianza, perdono, stereotipi e pregiudizi, mondialità, immigrazione, resilienza.

Risposte alle mie domande
Oltre al servizio, una volta alla settimana spazio per la formazione. Giornate che ci hanno portato ad aprirci a diversi orizzonti. Essendo l'AVS un cammino di crescita personale, oltre che professionale, le nostre referenti ci hanno accompagnate verso una più profonda conoscenza di noi: incontrando altre persone, visitando altre realtà, condividendo momenti di difficoltà e bisogni, abbiamo avuto la possibilità di scoprire tante cose di noi, farci molte domande, mettere in discussione alcuni nostri modi di pensare, e magari trovare anche risposte ad alcune domande.

 

In punta di piedi verso gli altri
Ci siamo avvicinate a situazioni di disagio presenti (ed a volte ignorate) sul nostro territorio. Bambini, studenti, adulti, anziani, disabili, disoccupati, persone con dipendenze o malattie psichiatriche più o meno gravi, italiani, stranieri, emarginati, migranti, richiedenti asilo. Ogni persona ha la propria dignità e noi abbiamo imparato ad aprirci alla relazione con loro in punta di piedi, in una dimensione di accoglienza, ascolto e rispetto.

People have the power
Uno dei più grandi insegnamenti che abbiamo ricevuto è che la conoscenza è un dovere, che l’ignoranza non ci giustifica e che per quanto cerchiamo di nasconderci dietro a frasi come 'io non sono nessuno, non posso fare nulla', abbiamo una forza intrinseca che possiamo far valere e che ci onora al di là di qualsiasi fallimento o difficoltà.

Non ci siamo fermate
“Stai interrompendo la tua vita”, “Stai sprecando un anno di tempo” qualcuno ci ha detto. Ma ora più che mai siamo convinte della scelta fatta e possiamo ringraziare di essere state da alcuni spronate a compiere questo passo di fiducia; questo tempo preso per conoscere e servire non ha fermato le nostre vite, ma le ha arricchite di motivazioni per proseguire e di strumenti per vivere una vita di qualità.
Le parole di Eleonora e Sara sono tratte dall'articolo che hanno scritto sulla rivista Scautismo Veneto

 

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