elesegatA Spirit Happening, festa dei giovani della diocesi di Vittorio Veneto svoltasi lo scorso 21 ottobre a Campomolino, ha portato la sua testimonianza Eleonora Segat (nella foto), di Colle Umberto, che raccontato l'esperienza dell'Anno di Volontariato Sociale con Caritas (vorresti farlo anche tu?), vissuta assieme all'amica Sara Giacomin Chavarro. Ecco un estratto dell'intervento di Eleonora.

"Noi dell'Anno di Volontariato Sociale  abbiamo incontrato e lavorato con le persone richiedenti asilo o protezione internazionale,  ospitate in vari alloggi messi a disposizione da Caritas nel territorio della diocesi di Vittorio Veneto.

piccoloprincipe Come è stato il rapporto con loro? Mi vengono in mente due episodi dal libro "Il piccolo principe " di Antoine de Saint-Exupéry: quando il piccolo principe incontra la volpe e la addomestica (o si lascia addomesticare da lei?); o quando il piccolo principe si prende cura della rosa (o è la rosa che si prende cura di lui?).

In entrambi i casi la relazione richiede tempo, pazienza, costanza e perseveranza. Le differenze linguistiche e culturali con i richiedenti asilo all'inizio sono state un po' difficili da superare, ma con il tempo e la volontà da entrambe le parti di venirsi incontro, i ragazzi che abbiamo incontrato si sono aperti con noi e ne sono scaturiti bei dialoghi che sicuramente ci hanno arricchiti.

Perché questo succedesse, è capitato di dedicare loro anche del tempo extra rispetto a quello previsto dal progetto: quando li incontravamo per caso lungo la pista ciclabile e si affiancavano a noi per fare un pezzo di strada insieme, per noi era un'occasione piacevole di dialogo e di conoscenza reciproca che li ha spinti in alcuni casi ad aprirsi a noi, confidandoci episodi davvero speciali delle loro vite. La relazione che si è creata a volte è andata oltre l'aspetto professionale e si è avvicinata più a un'amicizia.

 

I  365 giorni abbondanti vissuti in Caritas sono stati arricchenti in tutti i sensi perché ho guadagnato amici, conoscenze, competenze, professionalità e soprattutto ho sentito il Signore sempre vicino a me a sostenermi.

 Ed è cambiato anche il mio modo di relazionarmi con gli altri, con i quali cerco, ancor più di prima, di pormi in una dimensione prima di tutto di rispetto, poi di ascolto attivo e se riesco anche di aiuto. Non è sempre facile ma ci provo.
L'augurio che faccio è: ricordatevi di entrare in punta di piedi nelle vite degli altri, chiedendo sempre "È permesso?"

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