Ti consegnano un passaporto: Repubblica Araba di Siria. Lo apri, e dentro c'è chi sei tu. O almeno chi sarai per la prossima ora e mezza.
Inizia così “In fuga dalla Siria” il gioco di ruolo che ti fa vivere l'esperienza, le scelte e le sofferenze di uno dei 9 milioni di siriani che hanno abbandonato casa, lavoro, città, amici: profughi, per salvarsi dalla guerra.
“In fuga dalla Siria” è allestito fino a sabato 17 febbraio 2018 alla Casa dello Studente di Vittorio Veneto: si partecipa in gruppo e parecchie classi delle scuole superiori della zona si sono già prenotate. (Orari e indicazioni)
A ogni partecipante viene consegnato un passaporto siriano con la sua identità: sei uno studente, sei un padre di famiglia, sei una donna sola...
Poi da un tavolino prendi un copricapo: un cappello, o un velo, riciclati e un po' lisi: ma stai fuggendo dalla guerra, non vai per negozi.
Hai in mano $20,000 tutto quello che hai potuto ottenere dalla frettolosa vendita della tua casa di Damasco: servivano contanti subito, per scappare.
Ora che sei davvero un profugo siriano entri nel salone della Casa dello Studente. E cominciano i bivi. Le scelte decisive per il tuo futuro.
“In fuga dalla Siria” prosegue così: le scelte che tu, siriano, fai, ti mandano a uno o all'altro pannello, dove la tua vicenda di migrante continua, e hai altre dure scelte da fare. Ad esempio: ti puoi fidare di quel mediatore che promette di aiutarti? Sei disposto a separarti da tua moglie e dai tuoi bimbi per una parte del viaggio, con la speranza di rivedersi dopo, al sicuro?
Di scelta in scelta si arriva a diverse possibili conclusioni del gioco. Che non è solo un gioco, come ricordano i pannelli sul palco del salone: riportano vere storie di vita di migranti, assai simili a quelle vissute con l'immedesimazione dai partecipanti al gioco.
L'obbiettivo di “In fuga dalla Siria” è proprio questo: l'empatia: se provi in prima persona, anche se solo per un'oran e mezza, cosa ha vissuto un profugo prima di arrivare nella tua città, forse lo guarderai con occhi diversi. Guarderai a lui come una persona, non come una categoria -”i profughi”- o come uno stereotipo.
Lo spiega Elisa di Granello di Senapa, il coordinamento che ha inventato il gioco, in questa intervista in cui presenta tutta l'attività.
Volontari e dipendenti di Caritas Vittorio Veneto hanno fatto da test e provato la mostra-gioco “In fuga dalla Siria” dopo averla allestita, e non sono mancate le emozioni: se sei sensibile, l'esperienza ti tocca nel profondo.
Per prenotare la partecipazione a “In fuga dalla Siria” contattare Martina Tormena di Caritas: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3474068732.