Come aiutare ragazzi che si sono messi in conflitto con la legge a cambiare il proprio comportamento e reinserirsi nella società?

Ad esempio con la musica e con la capoeira, che insegnano l'impegno personale e il lavoro di gruppo.

E' il progetto della Pastorale carceraria dell'Arcidiocesi di Port au Prince, capitale di Haiti, a beneficio di minori del locale “Centro per la riabilitazione dei minori in conflitto con la legge”.

Lo sostiene anche Caritas Italiana, il cui rappresentante ad Haiti è Alessandro Cadorin, di Sarmede.


La capoeira è musica, sport, balli, rituali e soprattutto, da quando gli schiavi africani in Brasile la inventarono mezzo millennio fa, un è un grido di libertà.

Per i 50 minori del Centro che potrebbero partecipare al corso, sarebbe anche un'occasione sana per sfogare rabbia e frustrazione attraverso un percorso educativo alla cui base ci sono regole chiare ed il rispetto dell’altro.


Altri 25 minori, invece, partiranno da corsi di solfeggio e pratica di strumento musicale per arrivare a formare la banda del Centro. Oltre ad essere un'opportunità educativa e creativa, la musica potrà essere una opportunità di lavoro, una volta completato il reinserimento nella società.

Tra i benefici attesi, anche una riduzione del rischio di ricadere negli stessi errori: un calo della recidiva.

L'intero progetto ha una durata prevista di 14 mesi e un costo complessivo di 27.240 euro: Caritas Italiana coadiuverà i volontari della Pastorale carceraria nella gestione delle risorse.


Per scegliere di sostenere il progetto e dare forza alla speranza di un futuro migliore per i giovani contattare Caritas diocesana di Vittorio Veneto allo 0438550702 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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