COMUNICATO STAMPA

Cinque ettari, lasciati in eredità alla Diocesi di Vittorio Veneto dalla maestra di Mansuè Maria Bertacchini, diventeranno un’azienda agricola per diffondere prodotti a km zero e offrire inserimento lavorativo e riabilitazione per le persone fragili, in particolare con disabilità psichica.
È questo il progetto della Caritas di Vittorio Veneto e della Cooperativa Terramica che si concretizzerà domenica 5 maggio 2019 alle 16.30 in via Portobuffolè 61 a Mansuè con l’inaugurazione dell’azienda agricola Terramica.

All'inaugurazione, organizzata con il supporto della Pro Loco Mansuè e con il patrocinio del Comune, interverranno il vescovo di Vittorio Veneto e direttore della Caritas nazionale Mons.Corrado Pizziolo, il sindaco Leonio Milan e il presidente della Caritas di Vittorio Veneto don Roberto Camilotti.

Ortaggi, cereali, pomodori, peperoni, melanzane, cetrioli, scarola, meloni, angurie e tanto altro coltivati in cinque ettari di terreno che comprendono tre serre ecologiche e fredde, ovvero che non possiedono nessun tipo di riscaldamento artificiale e che proteggono contro le punte più estreme di freddo, vento e umidità.

L’attività dell’azienda agricola, cominciata già qualche mese fa con la semina dei prodotti, si presenterà al pubblico il 5 maggio, in una vera e propria festa di primavera, per celebrare la fertilità della terra, il valore del lavoro e soprattutto l’impegno sociale voluto da Maria Bertacchini.

La maestra Maria ha sempre avuto a cuore, oltre ai suoi alunni, suo fratello Natale e tutte le persone che come lui hanno delle fragilità.

Scomparsa nel 2015 ha lasciato in eredità, oltre ai suoi campi, anche un vero e proprio progetto di cui si è fatta carico la Caritas di Vittorio Veneto attraverso la Cooperativa Terramica.
Un progetto che è stato realizzato anche grazie alle donazioni dell’8x1000 alla Chiesa Cattolica e che punta a sostenersi grazie alla vendita dei prodotti della terra alla cittadinanza e attraverso, si spera, l’aiuto di volontari, amici e sostenitori nelle parrocchie e nel territorio.
L’azienda agricola infatti vuole coltivare non solo terreni ma anche relazioni: a partire proprio da domenica 5.

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