Un passaggio di consegne nel segno della continuità quello che è avvenuto mercoledì 29 settembre tra don Roberto Camilotti, 72 anni, e don Andrea Forest, 37 anni, al timone della Caritas diocesana di Vittorio Veneto.
Nel corso di un incontro sentito e partecipato con i dipendenti e i volontari che ruotano intorno alla sede Caritas di Vittorio Veneto, don Roberto ha formalmente ceduto dopo 9 anni il testimone a don Andrea che, dopo la nomina del vescovo mons. Corrado Pizziolo dello scorso luglio, diventa così direttore della Caritas diocesana e presidente della Fondazione Caritas Vittorio Veneto: ruolo che ricoprirà operativamente a partire dalle prossime settimane.
“Non avevo un programma preciso quando sono arrivato, afferma don Camilotti, che ora assumerà l’incarico di Collaboratore pastorale delle parrocchie di Mareno di Piave e di Soffratta, ho sempre cercato di ascoltare le esigenze di tutti e muovermi seguendo i segni dei tempi.
Tempi che ci hanno chiesto e ci chiedono di essere vicini alle persone senza lavoro, senza casa, ai più giovani e ai più fragili, perché Caritas non è solo raccolta e consegna di alimenti e vestiti.”
“A don Andrea - aggiunge - auguro di vivere questo impegno con gioia e senso di responsabilità, e soprattutto di incontrare nel suo cammino, come è successo a me, tante persone speciali, che sono incarnazione e testimonianza di Cristo”.
Per don Andrea, che lascerà l’incarico di Vicario parrocchiale di Colfosco, Crevada, Ponte della Priula e Susegana ma manterrà quello di Delegato vescovile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale, del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato, inizia un nuovo percorso: “Inizio questo compito che il Vescovo ha ritenuto di affidarmi con grande senso di fiducia. Fiducia e gratitudine anzitutto a don Roberto per tutto il lavoro e le energie profuse in questi anni con passione e competenza. Fiducia come ingrediente necessario tra noi, direttore, collaboratori a tempo pieno, volontari, realtà foraniali e parrocchiali e destinatari dei nostri servizi”.
“E, aggiunge, dato che avrò bisogno di imparare molto, mi affido al sostegno di tutti”.
Per i dipendenti, collaboratori e volontari che hanno vissuto questi anni di servizio al fianco di don Roberto quello di ieri è stato solo un arrivederci. Ad un biglietto hanno affidato le loro emozioni: “Quello che lasci lo conosci bene, la Caritas è ormai la tua Patria e così le persone che via via hai conosciuto e che hai nel cuore. Alcune di loro sono qui oggi a testimoniare quanto la relazione con ciascuno, sia stata bella e fruttuosa e che il legame continuerà anche se non sarai con noi ogni giorno. Grazie don Roberto per la strada fatta assieme in questi anni!”.
9 anni all'ascolto delle esigenze del territorio
Nominato direttore della Caritas diocesana nell’ottobre 2012, in 9 anni il percorso di don Roberto Camilotti ha seguito una strada ben chiara: quella che parte dall'ascolto del territorio e delle sue necessità e che arriva a mettere i più fragili al centro dell’agire collettivo di dipendenti e volontari.
“Non avevo un programma preciso quando sono arrivato, ci tiene a sottolineare don Roberto, ho sempre cercato di ascoltare le esigenze di tutti e muovermi seguendo i segni dei tempi”.
E infatti negli ultimi 9 anni Caritas Vittorio Veneto si è mossa in maniera importante per andare incontro alle persone senza lavoro, senza casa, ai giovani, ai bambini delle scuole del territorio, ai detenuti in carcere e a chi soffre di problemi legati alla salute mentale o alle dipendenze.
Tutto sempre con intraprendenza: dando vita all’azienda agricola e sociale Terramica, ristrutturando la Casa dello Studente e avviando laboratori al suo interno, con l’apertura di Casa Don Vittorino Favero a Vittorio Veneto e Casa Murialdo a Conegliano, con azioni concrete a supporto delle popolazioni locali in Bosnia e Africa e anche rispondendo presente alle nuove sfide della pandemia.
A don Andrea lascia una Caritas che si muove a 360° in supporto dei più fragili e che può contare sull’aiuto prezioso di tanti volontari, “forse - dice lui col sorriso - un po’ avanti con l’età, ma che rappresentano una presenza costante, fedele e fondamentale nel servizio”.