Spazio ai giovani, per un’economia più umana

“Perché l’economia di Vangelo non rimanga solamente un sogno”: sono queste le parole augurali del Messaggio dei vescovi italiani per la festa del lavoro del prossimo 1° maggio in cui viene messo a fuoco il tema: “Giovani e lavoro per nutrire la speranza”.

Il sogno da tradurre in realtà resta quello di costruire un modello nuovo di società, di lavoro, di economia, che profumi davvero di Vangelo, ossia che sia capace di attenzione alla persona nell’orizzonte del bene comune.

In questo proprio i giovani, che sono l’anima oggi di realtà come Economy of Francesco, cooperative sociali, fondazioni di comunità (e senza andare troppo lontano, molti li ritroviamo anche nel nostro territorio), possono essere il perno di una trasformazione sociale che sappia aprire scenari di speranza per il futuro. Una speranza, come si ricorda nel Messaggio, che a partire da un’economia più capace di integrare i principi etici, assuma caratteristiche molto concrete: fatta cioè di azioni capaci di portare ad un superamento della miseria in tutte le sue forme, riduzione delle diseguaglianze senza lasciare indietro nessuno, cura del creato, attenzione alla famiglia e alla vita.

Tutto ciò è possibile, quindi, a una condizione: ridare spazio ai giovani e alle loro intuizioni. Il che sembra oggi la maggiore difficoltà in una società pesantemente segnata dal calo demografico, che non lascia presagire trend di ripresa. Una società insomma sempre più vecchia, in cui sempre più alta è l’età media di chi lavora, con una grandissima percentuale di disoccupazione tra i giovani.

Don Andrea Forest

(da L’Azione del 30/04/2023)

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