Si chiama “Albergo solidale” il progetto che la Caritas Opitergina, forte della propria esperienza nel campo dell’emergenza abitativa, ha portato e proposto all’interno della discussione scatenatasi attorno al tema.

Con il termine ‘emergenza abitativa’ infatti si intende definire una situazione di grave disagio che mette a rischio la disponibilità per una singola persona o per un intero nucleo famigliare di un luogo dove vivere e dormire. Questo tema, sempre d’attualità, è tornato alla ribalta negli ultimi mesi a seguito delle proteste di giovani studenti universitari allarmati dall’aumento dei costi d’affitto per una stanza o una casa dove poter vivere.

E in questa situazione, la Caritas, sempre attenta ascoltatrice delle esigenze dei territori in cui opera, si è spesso interrogata su come poter rispondere al meglio a questa emergenza e come poter aiutare le persone che ne hanno bisogno anche guardando al futuro.

E già nel 2021, la Caritas Opitergina, proprio per dare delle risposte con i fatti, ha pensato di aprire ad Oderzo, Casa San Tiziano, un luogo di accoglienza e incontro per persone senza fissa dimora e per chi si trova in difficoltà improvvisa. La struttura, che si compone di tre camere da letto, due bagni, una cucina e una sala, può accogliere fino ad 8 ospiti e vuole essere un luogo dal quale le persone ospitate possano riuscire a ripartire, lasciandosi alle spalle il passato e le difficoltà, andando così oltre.

“Ma cosa può esserci per loro al termine dell’accoglienza in Casa San Tiziano?” si è chiesto Mariano Pizzinat, presidente del Centro di ascolto - Caritas opitergina, le cui parole sono riportate su L’Azione. “Le case per loro non ci sono, o non si trovano. Ricerche incessanti, si bussa a tutte le porte, ma nessuna risposta, nessuna soluzione. Nulla! Eppure, sappiamo che ci sono molti appartamenti sfitti nella zona. Anche per chi i requisiti ce li avrebbe – un contratto a tempo indeterminato, la disponibilità a versare depositi o caparre, e pure con una proposta, avanzata da parte nostra, di farci garanti per eventuali danni –, per loro sempre nulla!” ha proseguito. Secondo Pizzinat c’è necessità di una grande risposta a questa drammatica situazione.

In questo quadro, l’Albergo solidale potrebbe essere “in grado di autofinanziarsi e di fornire ad ospiti paganti una sistemazione decorosa e a prezzi equi: grazie ad esso si potrebbero individuare e sistemare strutture ricettive o abitazioni esistenti e dismesse. Un progetto serio, gestito tramite soggetti capaci e competenti, con tutte le carte in regola anche per poter attingere ai fondi pubblici, nazionali ed europei, che probabilmente ci sono e attendono solo i progetti per cui spenderli. Caritas c’è”.

I cookie ci aiutano ad erogare servizi di qualità. Utilizzando i nostri servizi, l'utente accetta le nostre modalità d'uso dei cookie. Approfondisci