È terminata in questi giorni l’esperienza di otto giovani del territorio vittoriese che assieme a Don Andrea Forest, direttore della Caritas di Vittorio Veneto, hanno svolto un'esperienza di volontariato e servizio in Turchia, con la Caritas Izmir.
Dall’8 agosto, giorno della partenza, fino a sabato scorso il gruppo ha vissuto diverse esperienze: nei primi giorni della loro permanenza in Turchia, Don Andrea e i ragazzi hanno incontrato l'arcivescovo di Smirne, mons. Martin Kmetec. Questa occasione è stata colta per ricordare anche l'iniziativa promossa dalla Caritas di Vittorio Veneto nella scorsa quaresima, 'Un mattone per Smirne', nata con l'obiettivo di affiancare la Caritas locale nella ricostruzione della propria sede. Il gruppo ha poi visitato la Chiesa di San Policarpo a Smirne, in via di ristrutturazione a seguito del terremoto avvenuto nel febbraio 2020. Don Andrea e i ragazzi hanno poi visitato anche la città di Bergama, l'antica Pergamo, e la futura sede della Caritas Izmir, nel quartiere di Buca.
Per quanto riguarda invece le esperienze di servizio, molteplici sono state le occasioni di incontro con i bambini, una delle quali al mare dove sono state organizzate diverse attività per bambini profughi siriani, come anche vari laboratori artistici. Inoltre, i ragazzi hanno aiutato nella tinteggiatura dell’abitazione di alcuni profughi afghani e svolto lavori di giardinaggio presso la casa di un’altra famiglia di profughi siriani.
Il racconto di Don Andrea Forest
“Questo primo campo in Turchia con la Caritas di Smirne è stata senz'altro un'esperienza positiva! Sia per i nostri ragazzi che si sono messi in gioco al 100% e hanno scoperto la bellezza delle relazioni forti che hanno intessuto: sia all'interno del nostro piccolo gruppo, sia con gli operatori di Caritas Smirne, sia con bambini e ragazzi con i quali abbiamo svolto il servizio. È stato anche un bel momento di incontro tra Chiese sorelle, in cui ognuno ha incoraggiato e stimolato la fede dell'altro. Mi ha colpito che più di qualcuno dei nostri ragazzi abbia espresso il desiderio di dare continuità a questa esperienza di servizio, magari anche solo nelle piccole scelte quotidiane: davvero un bel seme gettato, che non tradirà la promessa di frutti futuri”.