Andiamo oltre. Questa era la frase stampata sulle nostre magliette arancioni il giorno 22 agosto 2024, data della partenza.
Il progetto missionario per noi giovani organizzato dalla Caritas diocesana di Vittorio Veneto ci ha coinvolti durante tutto l’anno, tramite incontri, riflessioni e testimonianze, che ci hanno aiutato a mettere a fuoco le motivazioni che ci spingevano a partire e il senso di disponibilità, servizio e rispetto che avrebbero reso le nostre esperienze ancora più impattanti.

La nostra scelta di vivere una settimana in Bosnia veniva, oltre che dalla voglia di metterci in gioco ed alzarci le maniche per aiutare, dall’entusiasmo dei nostri accompagnatori Mara Cattai, Roberto Dal Magro e Don Andrea, che fin dai primi giorni a Banja Luka ci hanno proposto attività per poterci conoscere meglio e venire a scoprire quello che è lo spirito di gruppo.

Durante i tre giorni trascorsi a Banja Luka abbiamo avuto l’occasione di farci introdurre la storia e il contesto civile-politico della Bosnia Erzegovina e, più nello specifico, della capitale della Repubblica Serba in Bosnia. Ma arrivati a Sarajevo siamo potuti davvero venire a contatto con i segni lasciati dalla guerra fisicamente, sui muri dei palazzi che costeggiano il fiume Bosnia, e psicologicamente, nelle menti delle persone, delle quali abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare le testimonianze.

Coloro che ogni anno organizzano e gestiscono la Scuola di Pace in Bosnia, programma a cui abbiamo partecipato, sono i giovani della Youth For Peace, un’associazione multietnica impegnata in progetti per la coesistenza pacifica all’interno del paese e contro ogni tipo di conflitto.
Tramite diverse attività ci hanno portato a riflettere sul nostro ruolo nella società e ci hanno fatto sperimentare il vero dialogo interreligioso ed interculturale, concedendoci di spaziare tra domande più o meno specifiche sulle diverse religioni e sulle modalità per portare aiuto e pace in situazioni come quella della Bosnia.

In una settimana ci sono stati donati infiniti spunti di riflessione ed un enorme desiderio di rendersi utili e creare comunità per costruire la Pace, una parola così grande, spesso reputata irraggiungibile, ma che ognuno può inserire nella propria quotidianità, così come il Servizio ed il Dialogo.
Spesso ci dicevano “Aprite la vostra mente ed il vostro cuore al nuovo e allo sconosciuto”, questa è la ricetta per crescere e non fermarsi ai primi ostacoli.
La strada è lunga ed in salita, siamo pronti ad andare oltre per la pace?

Contributo a cura di Beatrice Zanette

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