COMUNICATO STAMPA

A Conegliano la Caritas diocesana di Vittorio Veneto apre una casa per lasciare la strada: ecco “Casa Murialdo”

Sostenuta da una rete di volontariato e generosità, potrà accogliere fino a 9 persone senza fissa dimora. E aiutarle a ripartire.

A Conegliano e dintorni ci sono uomini e donne che vivono per strada. E' per offrire a questi uomini e queste donne un'accoglienza temporanea, il rispetto della loro dignità ed un luogo da cui progettare un futuro di reinserimento sociale che la Caritas diocesana di Vittorio Veneto ha scelto di aprire una casa di accoglienza a Conegliano, nel territorio della parrocchia dei Santi Martino e Rosa.

La casa si chiamerà “Casa Murialdo” in omaggio a Leonardo Murialdo, il santo piemontese che si dedicò soprattutto ai giovani poveri ed abbandonati. Sono proprio i Giuseppini del Murialdo a reggere dal 1924 la parrocchia del centro di Conegliano.


Cinque camere con tre bagni saranno rifugio per qualche giorno per le persone senza fissa dimora che sceglieranno di accettare la proposta. Ci sono poi anche due posti letto con bagno e cucina per accoglienze di emergenza.
La Prefettura di Treviso ha chiesto alla Caritas che la struttura possa, occasionalmente e temporaneamente, accogliere anche persone in arrivo in Italia come profughi.
In ogni caso, saranno al massimo nove alla volta le persone ospitate nella casa, che è stata interessata per oltre un anno dai nevessari lavori di ristrutturazione.

La nuova struttura ha le sue fondamenta in tanti volti e gesti di solidarietà.

Anzitutto quella della famiglia che andrà ad abitare al piano di sopra di questa villetta, per prendersi cura dello stabile, condividendolo assieme agli ospiti.
Poi quella degli operatori Caritas: non lasceranno sole le persone accolte, cercheranno assieme a loro percorsi per ripartire, Accanto loro, una rete di vicinanza alla casa e agli ospiti, che faccia perno anzitutto sulle parrocchie.

Anche i lavori per preparare la casa, da tempo vuota, alla sua nuova vita, hanno radici nella solidarietà, oltre che negli interventi di professionisti: alcuni dei profughi ospitati da Caritas hanno collaborato all'iniziale sgombero delle stanze; a dipingere le pareti poi è stata una delle persone che partecipano al programma Caritas “5 pani 2 pesci”.

Ma a rendere possibile in prima battuta questo progetto è stato un altro grande gesto di generosità: quello di Giuseppina Marin, coneglianese, che ha scelto di destinare parte della sua eredità alla Caritas. Senza dimenticare che metà dello stabile era stato donato anni prima alla Diocesi. Casa Murialdo è la sintesi di tutte queste generosità.

Per la Caritas diocesana: tommaso bisagno, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , 3473677957

ULTIMA MODIFICA: 25 GENNAIO 2017

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