Il Centro di Distribuzione Caritas Unità Pastorale Chiarano è il riferimento per le parrocchie di Arzeri, Campo di Pietra, Cavalier, Cessalto, Chiarano, Fossalta arzeri4Maggiore, Sant'Anastasio Santa Maria di Campagna. E' aperto il giovedì pomeriggio e il sabato mattina. Per informazioni. 0422804062, 3493893720.

In questo articolo scritto per L'Azione, vi raccontiamo di come il Centro sia diventato un luogo di dialogo e di amicizia. Un luogo in cui i volontari, alcuni dei quali trovate nella foto qui a destra, hanno a cuore le persone aiutate, ma anche viceversa.

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“Ciao, come stai? Come sta tua figlia? Mi avevi detto che stava cercando lavoro.. è riuscita a trovarlo?”.arzeri

“Mi avevi detto che non avevi mai assaggiato il cuscus... e allora te l'ho preparato, tieni!”

Sono frammenti di dialoghi del Centro di distribuzione Caritas dell'unità pastorale Chiarano, che ha sede ad Arzeri.

Qui le cose vanno, apparentemente, alla rovescia.

Perché sono le persone che vengono a chiedere aiuto ad avere a cuore i volontari, a chiedere come stanno, a interessarsi delle loro piccole preoccupazioni o soddisfazioni quotidiane.

Ma non è il mondo alla rovescia. Semplicemente quello dell'ex canonica di Arzeri è un luogo in cui delle persone incontrano delle altre persone, e non un mero luogo di consegna e smistamento merci, timbro firma grazie ci vediamo settimana prossima.

La ventina di nuclei famigliari stranieri (Marocco, Nigeria, Albania, India) o la decina di italiani, che vengono a chiedere aiuto, e i 16 volontari che si danno il turno il giovedì pomeriggio e il sabato mattina hanno tempo e voglia e occasione di chiacchierare.

ASCOLTO, DIALOGO, RELAZIONE

“Cerchiamo sempre di ascoltare i bisogni e le esigenze di chi arriva da noi – dice Marzia Artuso De Bortoli, coordinatrice del Centro-, e in questo modo si è creato un bellissimo rapporto con tanti di loro. Anche se a volte è difficile fermarsi ad ascoltare, perché quando arriviamo per aprire ci sono già 15 persone ad aspettarci”.

Dall'ascolto nasce il dialogo, nasce la relazione. Ci si conosce, ci si distingue, ci si saluta poi anche quando ci si trova altrove, nei paesi.

Qualche volta ascoltare, ci sia o non ci sia coda, è totalmente necessario. E quel che si dona va molto al di là di borse della spesa, vestiti e passeggini o carrozzine.

arzeri2“Un giorno – continua la volontaria Marzia - arriva una giovane africana con tre figli. Si siede, faccia scura. Si mette a piangere. Ci racconta che è incinta di nuovo, e vorrebbe abortire”. Le volontarie la portano in disparte, parlano con lei. Qualche mese dopo, forse è anche un po' merito loro se dà alla luce il quarto figlio, una bimba. “La giovane ci ha detto: non vedo l'ora che inizi a parlare, in modo che possa venire qui a ringraziarvi. Perché è anche grazie a voi della Caritas che è qui”. E certamente è anche grazie a “voi della Caritas” se ha un bel corredino.

Qualcuno è utente del centro fino dalla sua apertura a febbraio 2012. Ma nessuno pensa che voglia approfittare della generosità, perché ha davanti agli occhi l'esempio di tanti altri non l'hanno fatto.

“C'è chi ti saluta e ti dice: ci vediamo tra tre o quattro mesi, ora penso di farcela. Oppure viene a trovarti per dirti che ha trovato lavoro. Seguiamo anche alcune famiglie di giostrai: ma quando la stagione va bene e gli incassi delle giostre sono buoni non si rivolgono a noi”.

CHI HA POCO, QUEL POCO TE LO DONA

I volontari Caritas hanno costruito gradualmente, giorno dopo giorno, il rapporto con chi aiutano. Ed anche il rapporto con chi viene a portare aiuto.

“All'inizio la gente era un po' restia ad aiutarci Ma abbiamo cominciato a farci conoscere, abbiamo distribuito dei volantini, anche dal medico, ed è iniziata una solidarietà che davvero ti tocca il cuore”. Dalle parrocchie – don Giancarlo alla porta della chiesa di Chiarano ha messo uno scatolone di raccolta alimenti - alle aziende, dalla collaborazione con associazioni di volontariato ai gesti di solidarietà dei bambini della comunione o della cresima delle parrocchia, o di scuole materne ed elementari.

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Non sempre è la generosità di chi ha di più.

“Dalle parrocchie dell'unità pastorale ci arriva di tutto. Ci sono anche persone che si presentano con una borsetta e dentro un chilo di zucchero o di pasta: capisci che non si possono permettere tanto, ma quel poco se lo tolgono per dartelo”.

E chi è aiutato è spinto ad aiutare.

“Per l'inverno abbiamo una stufa a legna nella saletta della ex canonica per riscaldarci, mentre le altre stanze sono al freddo. Una delle persone che aiutiamo una volta si è presentata con una cassetta di legna. No, tienila tu, ho provato a dire. No, non sarebbe giusto, ha obbiettato lui, voi siete qui a disposizione nostra...”

 

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