Dieci milioni di abitanti, il doppio del Veneto, distribuiti però in un territorio che è tredici volte tanto. Per sessant'anni colonia della Francia. In maggioranza musulmani. Ogni 1000 bambini partoriti, 90 non ce la fanno. La speranza di vita è di appena 50 anni.

Così è la vita in Guinea (detta anche Guinea Conakry), il Paese dell'Africa occidentale da cui arrivano i profughi ospitati a Piavon dalla Caritas diocesana. Si dedica a loro un mediatore culturale , lo stesso che segue i profughi presenti a Motta di Livenza e un'altra rappresentante Caritas cura, in particolare, i rapporti con il territorio.

Caritas ha presentato già molte settimane fa l'iniziativa alla parrocchia di Piavon attraverso il consiglio pastorale ed ha ottenuto la disponibilità all'accoglienza, dopo un confronto schietto che non ha ignorato le possibili difficoltà. Nelle prossime settimane Caritas organizzerà un incontro dei profughi con la parrocchia.

I sei uomini vivono in un appartamento di proprietà dell'Istituto diocesano per il sostentamento del Clero, cui Caritas versa un affitto mensile.

La loro presenza potrà rientrare nella convenzione per l'accoglienza di profughi che Caritas probabilmente stipulerà con la Prefettura di Treviso.

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