Non è una questione di soldi, è una questione di persone - Ecco perché non partecipiamo più ai bandi per accoglienza di richiedenti asilo della Prefettura
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Non è una questione di soldi, è una questione di persone.
Caritas Vittorio Veneto, come Caritas della diocesi di Treviso ed alcune cooperative (La Esse, Una Casa per l’Uomo, Gea, Alternativa Ambiente ) ha preso una decisione difficile.
Ha deciso di non partecipare ai nuovi bandi della Prefettura di Treviso – l'attuale scade martedì 30 aprile - per l'accoglienza di persone richiedenti asilo: donne e uomini, a volte con i loro bambini, che arrivano in Italia e vengono poi divisi in tutto il territorio nazionale, o quasi.
Non partecipa, perché i nuovi bandi riducono il contributo per l'accoglienza di queste persone.
Non partecipa, perché i nuovi bandi non mettono al centro le persone.
Considerate tutte queste attività:
- insegnare l'italiano ai richiedenti asilo
- prendersi cura dei loro eventuali problemi di salute (no, non sono tutti forti e muscolosi quelli che arrivano...)
- prendersi cura delle loro eventuali fragilità psicologiche (se hai visto uccidere i tuoi cari o sei stato torturato, non è che quando arrivi in Italia dimentichi tutto...)
- valorizzare le loro competenze
- aiutarli a trovare lavoro
- supportarli nell'iter legale di riconoscimento del proprio status
Per tutte queste attività che Caritas Vittorio Veneto finora svolgeva, e che sono fondamentali per ottenere integrazione e inclusione, i nuovi bandi annullano o riducono le risorse.
E Caritas, in coscienza, a lavorare così non ci sta.