Senza acqua senza bagni senza elettricità: anche così sono i campi profughi in Serbia, testimonia Daniele Bombardi
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Migranti in aumento, che entrano illegalmente nel Paese e non hanno possibilità di uscire. Ospitati in campi in condizioni che violano i diritti umani. Con il fondato sospetto che questa sia una precisa scelta del governo.
Questa la situazione dei migranti in Serbia come la racconta Daniele Bombardi, di Ceggia e quindi della nostra diocesi, responsabile di Caritas Italiana in Serbia e Bosnia Erzegovina. Ecco alcuni estratti dalla sua intervista alla Caritas di Treviso, ed alcune sue foto.
"La situazione in Serbia sul fronte migratorio si sta giorno dopo giorno nuovamente aggravando. Al momento ci sono almeno 5.000 persone bloccate in Serbia nei campi profughi. Più o meno un terzo/un quarto delle persone presenti nei campi sono bambini sotto i 7 anni. La stragrande maggioranza dei migranti in questo periodo sono afghani, ma non mancano neppure pakistani, siriani, marocchini. Questo aumento di presenze è avvenuto perché da sud, con il supporto dei trafficanti, sono aperte alcune vie di transito illegali tramite la Macedonia e la Bulgaria, dunque il flusso è continuo ed è in lenta ma inesorabile crescita
Questo improvviso innalzamento del numero dei migranti presenti nel territorio serbo sembra avere colto di sorpresa la Serbia. Nessuno si aspettava questo aumento e nessuno si è preparato per questo: le condizioni dei campi di accoglienza sono davvero pessime"